HEART OF GOLD
- Irene Muraca

- 13 mar 2020
- Tempo di lettura: 3 min

All'Italia, e al mondo.
Che questi giorni ci servano per proteggere, custodire, capire.
Che questi giorni ci servano per arricchirci delle piccole cose, dei sorrisi, delle voci.
Che si possa ritrovare un ordine dentro il grande caos di questo periodo, dentro l'incertezza, la paura, lo sconforto. Per poter essere forti, per saper attendere. Per essere in grado di fare un lento e lungo respiro e rivalutare la nostra vita, fare un attimo di silenzio tra i nostri pensieri e comprendere la gioiosa e meravigliosa grandezza della nostra esistenza.
Il mondo si è fermato, deve difendersi da un vile nemico che non conosceva e che non avrebbe mai pensato di incontrare. Un nemico sordo, codardo, che cova nell'ombra e muta ogni istante, facendosi forte nascosto nel suo mantello di invisibilità. Corre veloce e si sente invincibile, crede di non poter essere fermato proprio perché non può essere individuato facilmente. Per un primo periodo è stato davvero così, ha colto alla sprovvista un paese e lo ha colpito con l'arma della sorpresa e del panico. Si è spostato ed ha raggiunto gli altri paesi, insinuando il dubbio del sospetto fra i popoli, il distacco, il disappunto. Ha generato ira e intolleranza, rabbia, furore. "Conosci il nemico come te stesso": e allora come si combatte un nemico che non si conosce, che non si vede? Eppure, nella sua corsa affannata e rapidissima, anche il nemico si è trovato di fronte un potere inimmaginabile e spettacolare, quella forza sovrumana che aveva cercato in tutti i modi di vincere: l'umanità.
La solidarietà. La vicinanza. Il rispetto. L'aiuto. Il supporto. Il coraggio. L'unione. L'universalità dell'amore verso il proprio paese, verso il mondo intero. Restare a casa i giorni necessari per fermare l'oscuro nuovo nemico che minaccia la salute, la cultura, lo sport, i viaggi, la scuola, il lavoro. Che minaccia la libertà. L'umanità, munita delle sue paure e fragilità, sta rispondendo con un'unica forte voce all'avanzata del silenzio, ed i gesti di ognuno di noi vanno a rafforzare la lotta per il bene comune. Ecco perché ciascuno di noi ha grandi responsabilità, perché nelle sue mani, anche se non lo sa, stringe forte le mani dei suoi nonni, della sua famiglia, dei suoi amici e di migliaia di persone.
Questo periodo ci mette a dura prova, ci fa sentire la mancanza di tutto ciò che ci ha resi ciò che siamo, della nostra quotidianità, di tutte quelle piccole grandi cose che abbiamo dato per scontato e che invece sono i doni più grandi. E allora, in questa attesa, pensiamo alle meraviglie della nostra vita e impariamo ad apprezzarle con tutto il cuore: la libertà di viaggiare, di scoprire usanze e culture, di incontrare nuove persone, di esplorare e fare avventure, di andare a scuola o a fare uno sport o dovunque vogliamo. Pensiamo al calore degli abbracci, alla forza sconvolgente degli sguardi, alla bellezza di ricominciare ogni volta e di intraprendere nuove strade. Alle numerose volte che abbiamo sbagliato, che abbiamo imparato, e a tutte le volte che ancora sbaglieremo e cadremo. Alle volte in cui ci rialzeremo. Più forti, più consapevoli. Come adesso, che siamo caduti dolorosamente, inaspettatamente. Ci vuole del tempo, forza, coraggio. Alle volte la paura ci potrà raggiungere e farci tremare, piangere, dubitare. Sarà dura e forse non sembrerà di vederne una fine. Ma c'è una fine, c'è e dobbiamo essere forti e sapere che ci rialzeremo. Che faremo quei viaggi che abbiamo cancellato, che torneremo a svolgere il nostro lavoro, a sederci tra i banchi di scuola con i nostri compagni accanto. Torneremo a ballare in gruppo, a saltare, a correre. E, soprattutto, torneremo a stare bene.
Perché l'umanità, l'intera umanità, è più forte di tutto.
Io, in questa lotta, scommetto su di noi, sull'intera umanità e sulla nostra propria umanità; e voi?
Irene Muraca


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