Oblio: capitolo uno
- Irene Muraca

- 9 gen 2020
- Tempo di lettura: 7 min
Aggiornamento: 11 mag 2020
Pistoia, Febbraio 1818
“Chiudi la porta.”
“Ma… Adele?”
“Dobbiamo agire subito. Non possiamo rimediare a ciò che abbiamo fatto, c’è una sola scelta e dobbiamo prenderla immediatamente. Stanno per distruggere il Duomo. Nessuno deve saperlo oltre noi, ed infatti così non verrà saputo, mai.”
Pistoia, Settembre 1817
“Adele ti puoi muovere? Guarda che mamma non può aspettare sempre i tuoi comodi! Se non ti dai una mossa ti lasciamo qui e la carrozza partirà senza di te. Dobbiamo raggiungere gli zii entro mezzogiorno, di questo passo non arriveremo mai!”
“Ci sono ci sono.. dovevo soltanto sistemare i capelli, eccomi.”
Dopo aver pizzicato le guance per dar loro un po’ di rossore, Adele esce dalle sue stanze e raggiunge la sorella maggiore Elsa, che la stava aspettando in fondo alle grandi scalinate della loro dimora. Le due sorelle dopo essersi stuzzicate un po’ si scambiano un abbraccio caloroso e salgono sulla carrozza, entrambe emozionate per la gita fuori porta che le attendeva.
“Siete entrambe bellissime, figlie mie.”
La loro madre, Francesca, le guarda con grande ammirazione, tremando leggermente per il fresco autunnale che stava prendendo il posto del tepore estivo. Avvolta in uno scialle, sembra fragile mentre la carrozza percorre le lunghe strade circondate da prati e colline, e osservando il volto luminoso delle figlie ricorda l’amato marito, via per un lungo viaggio.
“Anche tu, mamma. Anche se non ho capito come mai abbiamo dovuto indossare il nostro abito più bello.” Adele indossa un lungo abito blu cobalto e scarpette basse, il tutto sempre accompagnato dalla collana di perle regalatale dalla nonna quando era piccola, collana portafortuna che non lascia mai.
“Per quanto resteremo dagli zii?” Elsa non è felice della partenza, non vede già l’ora di tornare a casa e continuare a suonare il suo amato pianoforte.
“Resteremo soltanto qualche settimana. Devo sistemare alcune cose con mio fratello, ma non richiederanno molto tempo. Per quanto riguarda i vestiti.. non ve l’ho detto prima per non turbarvi, ma stasera ci sarà un grande ballo e voi siete state invitate insieme ai vostri cugini Giacomo e Michele. Parteciperete soltanto per divertirvi, non temete. Intanto non pensateci e.. per favore, mantenete un po’ di silenzio perché vorrei riposare il più possibile prima del nostro arrivo.”
Detto questo le due sorelle, dopo essersi scambiate uno sguardo preoccupato, hanno cominciato a leggere un libro e passato tutto il tragitto a fantasticare sull’avventura che le attendeva. Adele non può fare a meno di osservare il panorama che velocemente muta aspetto, alberi alti e possenti si alternano con immense distese di girasoli e margherite, ed il cielo limpido e azzurro diventa rassicurante sfondo delle sue fantasie.
“Eccoci arrivati, Signora. La carrozza sarà sempre qui fuori in caso di bisogno.”
“Grazie Fabrizio, arrivederci.”
Il panorama che si presenta davanti agli occhi di Adele la lascia senza parole e con un grande sorriso stampato sul volto. La dimora degli zii è stata completamente ristrutturata dall’ultima volta che la aveva visitata, adesso è diventato un vero e proprio castello. Grandi giardini e labirinti circondano il grande palazzo che si staglia alto e possente contro il cielo, e la monumentale porta di ingresso è preceduta da un’ampia scalinata di marmo, che ai lati presenta sculture raffiguranti la mitologia classica. Al loro arrivo alcune donne della servitù si offrono di prendere i bagagli e guidarle fino alle loro stanze, ma le tre invitate si rifiutano e si lasciano soltanto accompagnare nelle camere, portando i bagagli da sole. Non hanno con sé molte cose, soltanto qualche abito e fogli per scrivere.
“E’ MERAVIGLIOSO! DA QUANTO GLI ZII ABITANO IN UN IMMENSO CASTELLO?”
Elsa non riesce a contenersi e salta sul grande letto a baldacchino al centro della sua stanza. Ciascuna di loro ha una proprio camera, tutte e tre nello stesso corridoio al secondo piano. Dopo essersi sistemate, sempre accompagnate dalle gentili domestiche, raggiungono il grande salotto dove erano attese dai loro ospiti.
“Benvenute! Come è andato il viaggio? Come stai cara sorella?”
Il fratello di Francesca, Lorenzo, accoglie la sorella con un grande sorriso, e comincia a parlarle poi con voce sommessa. Adele si guarda intorno e vede i suoi due cugini in disparte, silenziosi, che la osservano. Subito accompagnata da Elsa si fa loro incontro, e dopo aver rotto il ghiaccio con qualche battuta ricordano gli anni passati da piccoli a giocare insieme e nascondersi dai genitori. Non si vedevano da diversi anni, ma una volta ritrovati è stato come se il tempo non fosse mai passato.
“Allora cugine! Cosa combinate a Pistoia? Come state?”
“Eh Giacomo, tu sapessi!” Elsa comincia subito a raccontare della sua passione per la musica, dei suoi concerti, delle sue storie d’amore segrete, si diverte a imbarazzare i cugini e farli scoppiare a ridere, mentre Adele viene distratta da ogni dettaglio di quella nuova esperienza, da ogni cambiamento incredibile che il tempo e la distanza le avevano celato.
“E tu, Adele?” Questa volta è stato Michele a domandare, con la sua voce gentile ed i suoi occhi fiduciosi.
“Allora allora.. io amo scrivere e visitare città, e siccome non posso viaggiare molto leggo tantissimo, così vivo mille avventure pur non spostandomi di un millimetro. Lo so, è una sorta di potere sovrannaturale, dovrei chiedere ad Elsa se con una certa melodia può incantarmi e scoprire quale sia il mio segreto.”
“Forse dovrebbe davvero farlo, credo che valga la pena scoprirlo.”
Una voce nuova si intromette nella conversazione e risuona potente nel petto di Adele, come una eco che invece di diminuire con il passare del tempo aumenta di volume e intensità. Il cuore le fa un balzo quando si volta e trova appeso su uno spesso ramo di un albero un ragazzo dai capelli neri e lo sguardo profondo e scuro come il mare di notte. Con un salto scende dalla sua postazione e cade accanto a Michele, battendogli un pugno amichevole sulla spalla.
“Eccolo come sempre sbucare dal nulla e apparire all’improvviso. Questo ragazzo ribelle e alle volte piuttosto inquietante è il nostro carissimo amico Edoardo, è come un fratello per noi. Queste ragazze sono le nostre cugine, Adele ed Elsa. Sono venute da Pistoia a trovarci per qualche tempo, ti prego, non dar loro noia in alcun modo.”
Adele è ancora persa nell’osservare quel ragazzo così misterioso ed impertinente, e perde per un attimo l’attenzione su ciò che il gruppetto stava dicendo, e in men che non si dica la conversazione è finita e sua sorella la sta accompagnando sotto braccio verso la loro camera mentre i ragazzi si allontanano verso il grande giardino.
“Capito?”
“… Ma veramente no Elsa, io…”
“Va bene allora tra dieci minuti dobbiamo scendere, il ballo comincia fra mezz’ora e si terrà nella residenza dei De Luca, ci metteremo dieci minuti in carrozza. Ci accompagnano i nostri cugini, forza andiamo a salutare mamma.”
“Ma.. Edoardo ci sarà?”
“No!! Non hai sentito cosa ha detto? Sono solo eventi inutili dove si finge di essere qualcun altro per conquistare il cuore di chissà chi e andare chissà dove e bla bla bla. Andiamoooo!”
Il tempo per Adele passa in un battito di ciglia, tanto che dopo un bacio veloce alla madre, che sarebbe rimasta a casa per parlare con suo fratello, si ritrova già nella carrozza pronta a scendere per andare al ballo.
“Pronte? E’ l’ora di divertirsi!” I quattro cugini si avviano verso la porta di ingresso della grande residenza dei De Luca, emozionati più che mai per il loro incontro con l’alta società. Vedono coppie che ballano con leggiadria e dame incantevoli che vengono corteggiate da bellissimi ed eleganti spasimanti. Il lampadario brilla alto e conferisce una luce argentea all’intero salone che risuona di musica e risate. Adele, mentre osserva la festa con occhi meravigliati, sente che la sua vita sta cambiando ma non sa come spiegarlo; sta partecipando ad un grande ballo pur non essendo di famiglia tanto ricca, con i cugini che non vedeva da anni, la mamma che ha strane questioni delicate con lo zio ed il padre che è partito da qualche giorno senza nemmeno salutare le figlie. Qualcosa non le torna, ecco che i pensieri ricominciano a vorticare nella sua mente quasi bloccandole il respiro, allora lascia per un momento gli amici ed esce sulla terrazza luminosa che dà sul grande lago in cui si rispecchia la luna.
“Sei già stanca della festa?”
Adele si volta nella direzione di quella voce nuova che però ha già imparato a riconoscere, e non può fare a meno di sorridere al ragazzo che incontra con lo sguardo, vestito di tutto punto con un completo nero ed i capelli scompigliati dal vento. Forse è arrivato qui a cavallo, pensa Adele osservando come i suoi capelli increspati contrastassero la veste elegante, e come la sua voce forte si opponesse al tremore negli occhi. Questo ragazzo è un contrasto vivente, pensa ancora Adele.
“Non mi aspettavo di vederti qui.” Gli risponde. “Non è forse questo un evento inutile dove si finge di essere qualcun altro per conquistare il cuore di chissà chi e andare chissà dove?” Gli dice sorridendo. Lui scoppia in una risata rumorosa e con sguardo complice la invita a ballare. Insieme arrivano al centro della pista e comincia la danza, seguendo il ritmo della musica e del cuore.
“Sei veramente un’ottima ballerina. Qual è il tuo segreto?”
“Forse un giorno lo scoprirai.”
Adele e Edoardo continuano a punzecchiarsi e ridere insieme, e vengono raggiunti anche da Elsa e dai cugini e insieme passano una serata indimenticabile. Elsa suona il pianoforte e Adele canticchia piano la canzone, ma Edoardo, con gli occhi sempre fissi su di lei, la nota, e la guarda con un’espressione sempre più dolce e coinvolta.
Ritornano a casa con il cuore leggero e la testa tra le nuvole, felici più che mai e carichi ancora di immensa energia: Edoardo insieme ad Adele a cavallo, mentre i cugini ed Elsa sulla carrozza. Arrivati di fronte al portone di ingresso, che si stava aprendo apposta per loro, Edoardo saluta Adele con un rapido e tenero bacio sulla fronte mentre lei lo invita a restare, bacio non abbastanza rapido da sfuggire allo sguardo attento della sorella maggiore Elsa, che lo nota e sorride. Edoardo fa per allontanarsi quando un grido rompe la quiete della sera e scuote l’animo di Adele ed Elsa. E’ la voce di Francesca.
Commenti