Standhill: capitolo due
- Irene Muraca

- 28 dic 2019
- Tempo di lettura: 6 min
Bene, eccoci qua. La casa è spaziosa e ariosa, e dopo tutte le presentazioni del caso ed i saluti, ci organizziamo per le camere. E’ la casa estiva della famiglia di Andrew, quindi lui ci fa fare un tour della casa e ci dà le chiavi delle stanze. Ci sono 5 camere doppie a disposizione, sono disposte alcune al secondo, altre al terzo piano, ed io corro insieme ad Alice verso la nostra, al secondo piano, mentre i ragazzi salgono le scale per il terzo piano.
“Penso che Josh condividerà la sua camera con Seth, mentre i nuovi arrivati occuperanno la camera accanto… Che cosa c’è Jane? Hai appena sospirato, raccontami tutto.”
Alice è proprio così, non posso nasconderle niente. Le racconto allora dei miei pensieri di tutta la giornata, fermandomi soprattutto sulle figuracce con Oliver.
“Jane Jane Jane Jane… lo sai, io sono immensamente completamente irrimediabilmente innamorata di Josh, perciò quello che sto per dirti non cambierà questo fatto né ti deve far preoccupare.. però io credo veramente che Oliver sia BEL-LIS-SI-MO! Poi è venuto a parlarti, cosa che ha fatto soltanto con te, perché con tutti gli altri è rimasto silenzioso sempre. Finalmente!!”
“Niente finalmente A, resta con i piedi per terra. Ho soltanto detto cosa è successo, non cominciare subito a sognare ad occhi aperti per me. Quello che stai cominciando a pensare sono solo fantasie, basta così.”
“Lo stai dicendo a me o a te stessa?” Mi dice sorridendo maliziosa.
“E smettila!!” Le dico lanciandole il cuscino. Al che lei risponde tirandomelo di nuovo, e così via, ridendo a crepapelle.
Dopo tante lotte con cuscini e risate ecco che arriva l’ora di cena, io e Alice indossiamo due dei nostri migliori vestiti per la prima serata di vacanza. Ho deciso di mettere il vestitino blu che tanto adoro, sperando in qualche modo possa portare fortuna per l’intera vacanza. Scendiamo le scale e raggiungiamo la cucina che si trova al piano terra, e lì troviamo Josh e Alex ad aspettarci. Anche loro avevano deciso di inaugurare la vacanza con gli abiti migliori, e risultavano molto eleganti con la camicia ben abbottonata ed i pantaloni il primo neri, il secondo blu. Ho subito notato che Oliver non si trovava con loro, ma ho cercato di far finta di niente. Cogliendo nel mio sguardo il mio dubbio, Alice chiede ai ragazzi: “Vedo che manca il terzo moschettiere! Dove è Oliver?”
“Eccomi.”
Josh e Alex sono molto, molto belli, ma non così. Nonostante la camicia sbottonata fino all’incavo del collo ed i pantaloni neri più sportivi che eleganti, Oliver è così bello che non trovo le parole. Fermi tutti, no, nononono. Distolgo subito lo sguardo da lui e mi rivolgo in fretta ad Alice:
“Quali sono i programmi per stasera?”
“Serata barbecue nel grande giardino sul retro, Andrew ha cambiato i programmi, andremo domani sera sulla spiaggia – a rispondermi è Josh, con la sua solita gentilezza – ha voluto sorprenderci!”
Poco dopo che Oliver ci ha raggiunti sono arrivati Seth, Summer e Tracy, tre compagni di scuola con cui non ho mai legato molto, ma che conosco da tanti anni. Hanno sentito Josh e si sono subito offerti di accompagnarci nel giardino. Andrew ci ha mostrato la casa, ma è così grande da perdercisi, sicchè sono molto grata loro per mostrarci di nuovo la strada.
“Accidenti! E’ immenso.” Come al solito Alice non sa contenere il suo stupore, è una delle cose che adoro di lei, è incapace di nascondere ciò che prova. Come per la casa di Oliver e Alex, Alice ha di nuovo ragione. Il giardino è grandissimo, vi sono state disposte panchine ai lati e numerose sedie intorno ad un grande tavolo di legno apparecchiato per 10. Andrew sta spegnendo il fuoco e asciugandosi la fronte, ha cucinato lui quella sera aiutato da Chris, il suo migliore amico, che nel frattempo porta la brace in tavola, con pane e patatine fritte.
“Perfettamente in tempo! La cena è pronta e servita, buon appetito amici.”
Andrew è così, molto egocentrico, scommetto che averci tutti qui lo rende euforico. Dopo averci salutati tutti si volta e mi sorride, con quello sguardo convinto che il mondo giri soltanto intorno a lui, e si avvicina.
“Jane, ricordo quanto ti piaccia una bella tagliata al sangue, buona cena, voglio poi sapere il tuo giudizio.”
“Sì, senz’altro. Grazie, buona cena anche a te.”
Alice mi rivolge uno sguardo fermo, so cosa vuol dire. Questa gentilezza non se la merita, dicono i suoi occhi ai miei. Probabilmente ha ragione, ma la mia attenzione viene subito attratta da un altro paio di occhi fissi su di me. Oliver. Mi accorgo che mi sta osservando, con un misto fra curiosità e serietà, quindi prende posto accanto a Josh, con Alex che a sua volta si siede accanto a lui. Eccoci così, con Alice seduta di fronte a Josh ed io accanto a lei, quindi di fronte ad Oliver. La cena scorre lenta fra buon cibo e tante chiacchiere, Alex fa ridere tantissimo tutta la compagnia, e fa sciogliere un po’ persino Oliver che resta in tensione però per tutta la cena. Una volta finito di cenare mi alzo e aiuto Chris a sparecchiare, e Andrew mi raggiunge in cucina.
“Allora? Voglio il tuo parere!”
“Ho trovato tutto ottimo, davvero. Non vedo l’ora di assaggiare il dolce, deve essere squisito.”
Faccio per tornare in giardino ma Andrew mi afferra veloce il braccio, al che sorpresa mi volto verso di lui.
Mi guarda con occhi seri, inflessibili, e mi sussurra: “Jane, spero che tu ti goda al meglio queste due settimane. Ne abbiamo parlato più volte, ma volevo ancora assicurarmi che tu…”
“Sì ne abbiamo parlato più volte, e più volte ti ho detto che non capisco nemmeno il perché della tua agitazione.”
“E’ che dopo quella sera tu mi hai lasciato. Per questo io..”
“Jane, Alice ti vuole chiedere una cosa. Vieni.” Oliver entra in cucina, e Andrew lascia il mio braccio immediatamente.
“Va bene Jane, buona serata.” Dopo aver detto questo Andrew lascia la stanza, così restiamo io e Oliver soli in cucina.
“Tutto bene?” mi domanda. Non l’ho nemmeno sentito arrivare, si muove così silenziosamente, i suoi passi non fanno rumore. Mi guarda con i suoi occhi scuri, la sua espressione è cupa, indagatrice.
“Sì, tutto bene. Alice, piuttosto? Cosa c’è?”
“Alice?” “Sì, hai detto che mi voleva domandare qualcosa.” “ Non vuole chiederti niente in realtà, l’ho detto perché non mi sembrava ti facesse piacere stare in compagnia di quel ragazzo. Torniamo?” Mi sorrise, facendo sorridere anche me.
“Mi sa che devo proprio offrirti un bel pezzo di dolce, per avermi salvata poco fa da quella conversazione.” Ecco! L’ho fatto sorridere anche io. Il suo viso sembra illuminarsi, quando sorride. Continuiamo a parlare mentre torniamo dagli altri, e al momento del dolce Alice gli fa fare cambio di posto per stare accanto a Josh, così lui si siede accanto a me e continuiamo a parlare, a ridere. Fa tante battute, ed è un grande osservatore. Ha notato che fra Alice e Josh c’è una grande intesa, al che finalmente esulto perché in qualche modo il mio pensiero adesso sembra più fondato che mai, visto che anche lui lo ha notato. Riesco a capire che ama leggere e che non segue molto la politica, e che è tanto, tanto curioso. Mi fa tante domande, ma quando gli pongo io domande sulla sua vita lui cambia discorso subito, e sui suoi occhi passa una grande ombra. La cena finisce e comincia il karaoke, Josh e Alex si sbizzariscono e danno spettacolo cantando a squarciagola, mentre Alice fa video e foto. Oliver si siede su una panchina, ed io senza riflettere lo seguo e mi siedo accanto a lui. Si gira verso di me e mi sorride, ascoltiamo insieme ritornelli improvvisati di canzoni anni 80, parliamo di film, di città.
“Forza ragazzi, direi che per stasera la festa è finita! Ci vediamo domattina, buonanotte a tutti.”
Così Andrew saluta tutti i suoi invitati, e gettandomi uno sguardo impenetrabile, entra in casa insieme a Chris. Saluto Oliver, è così rassicurante sapere che domattina potrò continuare a conoscerlo.
“E’ stata una serata fantastica Jane! Questa vacanza è già indimenticabile per me.”
Alice non sta nella pelle, comincia a raccontarmi la serata appena trascorsa proprio come se io non l’avessi vissuta insieme a lei, si sofferma su ogni dettaglio, mi rende complice di ogni sua emozione. Non le dirò del mio confronto con Andrew, non voglio rovinare il buon umore che questa giornata ha regalato ad entrambe. Andiamo a dormire, ma prima di addormentarmi la mente si scatena e fa riaffiorare fantasmi del passato. Mi sono rivista quella sera, nel momento in cui stavo aspettando Andrew a casa sua per dirgli che non ero più disposta a stare insieme a lui. Ricordo il tempo che passava, e lui che non tornava. Ero decisa ad uscire, sapevo che quello era uno dei momenti in cui lui spariva senza lasciare traccia, a lungo, senza dire a nessuno dove andasse, cosa facesse. Ho aperto la porta di casa, ero arrabbiata, ma quando ho visto che lui stava arrivando mi sono sentita sollevata che stesse bene. Andrew ha notato che ero lì vicino, e si è fermato, tetro in volto. I suoi occhi non avevano espressione, emozione, erano colmi di vuoto. Come in uno stato di trance, è rimasto immobile, con gli occhi vitrei spalancati verso di me. Ho abbassato lo sguardo, ed ho visto che in mano teneva una collana d’argento che aveva un bellissimo ciondolo a forma di farfalla. Ho alzato velocemente lo sguardo, e me ne sono andata.
Irene Muraca
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